CALIFORNICATION: storie di vita a San Francisco. CALIFORNICATION: my so called San Francisco life.
Saturday, August 31, 2013
A SCUOLA DAI BAMBINI
E' iniziato l'anno scolastico.
Ho iniziato a iperventilare.
Quattro figlie, in quattro scuole diverse, ai quattro angoli della citta'. Per farle arrivare tutte in orario ci vuole il teorema di Euclide.
Anche il mio destino, che di solito si alza un'ora prima di me, questa volta mi ha detto: 'cazzi tuoi'.
A San Francisco non puoi andare alle elementari nel tuo quartiere. Non puoi neanche scegliere dove.
Puoi solo scegliere il come: di solito la macchina, perche' a piedi, o con l'autobus, non ci arrivi.
Il dove lo sceglie per te un algoritmo che, per mischiare i ceti sociali, estrae a sorte la scuola . Cosicche' chi e' a destra, deve andare a sinistra; chi e' a sinistra deve andare a destra; chi e' in salita deve fare la discesa, e chi e' vicino all'uno deve andare all'altro mar.
Nonostante questo rimescolio, il sistema scolastico di San Francisco, rimane uno dei piu' segregati del pianeta terra. Va a savoir.
Mia figlia #4 ha iniziato l'asilo nell'istituto meno desiderato, nel quartiere piu' degradato della citta'.
E' l'unica alunna di razza caucasica in tutta la scuola.
La Perla di Labuam.
Lei e' felice.
In due settimane ha imparato molte cose. Nessuna che venga dai libri. Alcune delle quali senza prezzo.
Chi ha imparato di piu' sono io.
Ho imparato a non giudicare i papa' che vengono a prendere i bambini alle tre del pomeriggio col pigiama (quello coi piedi e la zip).
Ho imparato che molte delle mamme, piu' giovani di me, sono in realta' le nonne (sigh).
Ho imparato che, se qualche mattina c'e' la nebbia, puoi direttamente tirarti il copriletto addosso e arrivare in tempo per la campanella senza prendere freddo.
E' anche vero che questo sarcasmo contraddice qualsiasi buona intenzione.
Forse non ho imparato niente, ancora, ma ce la sto mettendo tutta.
Mia figlia di 4 anni mi sta dando una lezione da libro cuore.
Friday, August 9, 2013
MINIPOTERI
E' inutile accanirsi contro il proprio destino. A volte bisogna corrergli incontro, come per un amico ritrovato.
Mi presento, mio nome e' Mamaspice e sono dotata i MINIPOTERI.
La buona notizia e' che non sono l'unica.
Se anche voi attraete patacche su camice immacolate come un frigo attrae le calamite; se anche voi uscite con vento e pioggia per comprare le uova, e tornate a casa, bagnate come pulcini, ma senza le uova; se ad ogni coda al supermercato il registratore di cassa davanti a voi esplode o si inceppa solo perche' lo avete scelto, CONGRATULAZIONI, anche voi avete almeno un minipotere.
Perche' diciamocelo, i superpoteri sono un'altra cosa.
Ma anche con i minipoteri non si scherza.
Qualche settimana fa una signora in fila davanti a me, arrivata alla cassa ha iniziato a piangere. Non solo per merito mio. Questa volta, in coda assieme a me c'era anche il mio capo, che nella vita di tutti i giorni e' Clark Kent, ma in coda alla Coop, al casello autostradale o alla posta, scatena i minipoteri.
Occhio.
Se il rotolo dello scontrino prende fuoco non e' mai una coincidenza.
I minipoteri sono reali e vanno usati con cautela.
Luoghi utili dove testare i vostri minipoteri a fin di bene:
il negozio di Dolce e Gabbana a Milano, appena riapre dopo l'indignazione;
le prossime primarie del PD.
Se anche voi avete i minipoteri mettetevi in coda con me. Faremo fuochi d'artificio.
A volte mi credo Wonder Woman. |
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